«Se non piace loro l’arte, mutinla in una altra». I «lavoranti» dell’Arte della lana fiorentina tra XIV e XVI secolo
«Annali di Storia di Firenze», VII (2012), pp. 5-34.

Questo studio è dedicato alla manifattura laniera fiorentina e intende focalizzarsi
sulle fasi preliminari del processo produttivo, svolte direttamente sulla
massa di lana grezza che accedeva alla bottega in vista della filatura. Chi erano i
lavoratori che svolgevano queste operazioni? Che tipo di rapporto intrattenevano
col resto delle maestranze e la proprietà del lanificio? Si può parlare di un’evoluzione
di questo rapporto tra basso medioevo e età moderna? Lo studio dei
registri contabili di alcuni opifici lanieri toscani attivi tra XIV e XVI secolo ha
permesso di individuare un sostanziale cambiamento nella gestione del personale:
è emersa con frequenza sempre maggiore la tendenza delle botteghe a entrare
in contatto esclusivamente con «fattori» che si occupavano della distribuzione
del lavoro e dei relativi compensi ai singoli «lavoranti». Il fatto che i questi fossero
del tutto ignoti alle compagnie, in combinazione con la scarsa specializzazione
richiesta dalle mansioni, spiega l’erosione della loro capacità contrattuale
che permetteva ai lanifici di comprimere o ampliare il numero degli occupati a
seconda della congiuntura economica.


The Florentine Wool Workers between the Fourteenth and the Sixteenth Centuries

This essay is dedicated to the Florentine wool manufacture, focusing on the
early stages of the production process, those carried out directly on the mass
of raw material flowing to the workshop before spinning. Who were the workers
performing these operations? What was the relationship they entertained
with the rest of the personnel and with the owners of the workshops? Can we
speak of an evolution of this relationship in the transition from the Late Middle
Age to the Early Modern Times? The study of the accounting books of some
workshops, spanning from the Fourteenth to the Sixteenth centuries, traced a
substantial change in labour management, an abrupt shift away from direct relationships
between workshops and single workers to the use of «fattori» (labor
masters) in charge of supplying labor and remuneration to a group of unknown
and unskilled workers. Hence the erosion of their bargaining power that allowed
the workshops to compress or expand the number of employees according to
the economic situation.


Francesco Ammannati: ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia economica all’Università
degli studi di Bari discutendo una tesi sull’Arte della Lana a Firenze nel XVI
secolo. Attualmente è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze
economiche della Facoltà di Economia dell’Università di Firenze, nonché docente
a contratto del corso di Storia economica. Collabora con la Fondazione
Istituto Internazionale di Storia economica “F. Datini”. Il suo principale campo
di ricerca è la storia economica dell’Europa preindustriale (secc. XIV-XVII).
Tra i suoi interessi figurano in particolare la storia del commercio, dei processi
produttivi e più in generale la storia d’impresa, con una particolare attenzione
verso le reti commerciali internazionali, le istituzioni corporative, il mercato del
lavoro e l’interazione tra società e economia.


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