15 novembre 1912: nasce Fosco Maraini

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di Maurizio Bossi (Comitato per le celebrazioni del Centenario di Fosco Maraini)

[Le parole evidenziate nel testo rinviano a link esterni elencati in fondo alla pagina]

 

Fosco Maraini con il custode delle maschere a Kirimtse, nella Valle del Trommò (Tibet) nel 1948. L’immagine è tratta da F. Maraini, Gli ultimi pagani. Appunti di viaggio di un etnologo poeta, Como, Red Edizioni, 1997, p. 8

Fosco Maraini nasce a Firenze il 15 novembre 1912 da Antonio, scultore di fama, di famiglia di origini ticinesi, e da Yoi Crosse, di padre inglese e madre polacca, scrittrice. Cresce in un ambiente cosmopolita e intellettualmente vivace, ma anche in stretto contatto con il mondo contadino del podere affiancato alla villa nell’attuale via Fortini (allora il borgo di Ricòrboli) dove trascorre l’infanzia, per poi trasferirsi con la famiglia al Poggio Imperiale, in viale Magalotti, dove risiederà fino alla morte.

 

L’interesse per i viaggi nasce in Maraini, lo racconta lui stesso, dall’innamoramento infantile per gli atlanti e per un grosso volume sul Tibet presenti nella biblioteca di famiglia. Tra le mete dei suoi principali viaggi e soggiorni ricordiamo: il Tibet (al seguito come fotografo dell’orientalista Giuseppe Tucci) nel 1937 e nel 1948; il Giappone dal 1938 al 1946, e poi a più riprese fino agli anni ’90; le spedizioni alpinistiche in Asia Centrale nel 1958 (Gasherbrum IV, 7980 m) e nel 1959 (Picco Saragrahar, 7349 m). Viaggi, quelli citati, da cui sono nate opere di grande respiro e spessore tradotte in tutto il mondo: Segreto Tibet (1951), libro caratterizzato secondo le parole di Maraini dal suo entusiasmo per la scoperta di nuove realtà; Ore giapponesi (1957), in cui ritiene di aver raggiunto, più adulto e in un soggiorno più lungo, uno stato di conoscenza e comprensione di una civiltà diversa; Paropàmiso (1963), forse il più denso di riflessioni sulla sua visione dell’umanità e dell’universo.

Nel 1935 aveva sposato Topazia Alliata, di antica casata siciliana; dal matrimonio nasceranno le figlie Dacia, Yuki e Toni. Nel 1938 si laurea in Scienze naturali a Firenze. Nel 1939 si trasferisce con la famiglia a Sapporo, nell’isola di Hokkaido all’estremo nord del Giappone, dove studia la popolazione Ainu. Nel 1942-1943 ricopre all’Università di Kyoto l’incarico di lettore di lingua italiana, e dopo l’8 settembre, rifiutandosi di aderire alla Repubblica di Salò, con la famiglia e assieme ad altri residenti italiani è internato in un campo di concentramento a Nagoya; vi rimarrà sino al 15 agosto 1945.

 

Fosco Maraini in Hokkaido, anni Settanta (immagine tratta da www.festivaldelviaggio.it)

Pur essendo più noto per la profonda conoscenza dell’Asia Centrale e Orientale, tra i suoi viaggi non sono da dimenticare le numerose ‘escursioni’ tra il 1952 e il 1953 in tutta l’Italia del Sud, per realizzarne una documentazione fotografica progettata con l’amico editore Diego De Donato (nel 2009 ne è stata pubblicata un’ampia selezione in Nostro Sud di Fosco Maraini. Un progetto fotografico incompiuto sul meridione d’Italia); o i lunghi mesi trascorsi a Gerusalemme tra il 1968 e il 1969, da cui uscirà Jerusalem, Rock of Ages (1969). A partire dagli anni ’50 la stesura delle opere derivate dai viaggi è affiancata dalla scrittura di volumi di coinvolgente divertissement letterario, come Gnosi delle Fànfole, composizioni in linguaggio “metasemantico”, o Il Nuvolario, ‘trattato’ ironicamente scientifico sulla “nubignosia”.

 

Nel 1970 sposa in seconde nozze Mieko Namiki, e nel 1972 gli viene affidato presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Firenze il primo incarico di Lingua e Letteratura giapponese, lasciato nel 1983 per raggiunti limiti d’età. Sempre nel 1972 fonda l’Associazione italiana per gli Studi giapponesi di cui sarà presidente fino alla morte.

La sua vita, narrata in terza persona nell’autobiografia Case, amori, universi (Mondadori 1999), e la sua opera scritta e fotografica, stimolano ad andare oltre i “muri di idee” che separano, come “continenti dello spirito”, le diverse civiltà. Una rara sintesi di profondità e di capacità di comunicare, di erudizione e divertimento, fa di Fosco Maraini una delle personalità più interessanti e significative che Firenze abbia avuto. La sua inesauribile curiosità per la vita sostanzia la scherzosa e al contempo seria definizione che Maraini dava di se stesso come CITLUVIT, acronimo di “Cittadino Luna Visita Istruzione Terra”.

 

Sala Maraini con la Biblioteca orientale (Gabinetto Vieusseux, Palazzo Strozzi)

Fosco Maraini è morto a Firenze l’8 giugno 2004. È sepolto in Garfagnana – dove aveva una casetta isolata, la “Pasquìgliora”, alle pendici delle Apuane da lui molto amate – nel cimitero dell’Alpe di Sant’Antonio, Comune di Molazzana. Oggi la sua Biblioteca Orientale (più di 8.500 volumi), il suo Archivio Fotografico (circa 100.000 fotografie) e il suo archivio di lavoro sono conservati presso il Gabinetto Vieusseux, secondo il desiderio di Maraini. A Palazzo Non Finito, nella Sezione di Antropologia ed Etnologia del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, è conservata la sua raccolta di oggetti, libri, fotografie riguardanti la popolazione Ainu.

 

Il centenario della nascita è celebrato con iniziative in tutta Italia – il calendario è visibile sul sito del Gabinetto Vieusseux – su temi che riguardano l’universalità di interessi che ne hanno caratterizzato la vita e l’opera: dall’antropologia alla montagna, dalle religioni al viaggio, dall’Asia Orientale e Centrale al Meridione d’Italia, dalla fotografia alla scrittura. Il centenario sta presentando a un pubblico vasto un uomo e autore non conosciuto quanto merita, uno dei più interessanti viaggiatori del Novecento, e assieme scrittore e fotografo di particolarissima efficacia e sapienza nell’esprimere, con tutti i talenti di cui disponeva, la sua visione della condizione umana nell’universo e dei rapporti tra culture.

 

Letture di approfondimento:

  • F. Maraini, Pellegrino in Asia. Opere scelte, a cura e con un saggio introduttivo di F. Marcoaldi, postfazione e bibliografia di F.P. Campione, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2007 (“I Meridiani”).
  • Toni Maraini, Da Ricòrboli alla Luna. Brevi saggi sulla vita e l’opera di Fosco Marini, Alberobello (BA), Poiesis Editrice, 2012.
  • Dren-Giong, il primo libro di Fosco Maraini. Con i ricordi dei suoi amici, a cura di M. Namiki Maraini e con prefazione del Dalai Lama, Milano, Corbaccio, 2012.

Elenco dei link in ordine di citazione (il loro funzionamento è stato verificato il 15 novembre 2012):


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