Robert Davidsohn
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Nacque a Danzica nel 1853 da una famiglia tedesca di banchieri: il padre fu tra l’altro fondatore del Börsencourier, una gazzetta finanziaria pubblicata a Berlino. Alla carriera giornalistica si avviò anche il giovane Robert, che però all’età di trentun anni decise di abbandonare l’attività familiare per dedicarsi alla storia. Iscrittosi all’università di Heidelberg nel 1884, si laureò tre anni dopo con una tesi medievistica, sul regno di Filippo II Augusto di Francia. Traendo quindi probabilmente ispirazione dalla monumentale Storia di Roma nel Medioevo che un altro storico tedesco, il Gregorovius, aveva da poco terminato di pubblicare, decise di impegnare tutte le sue forze di studioso nella ricostruzione complessiva di una storia cittadina. Scelse quindi Firenze, dove si trasferì nel 1889 restandovi stabilmente fino alla morte, con una sola dolorosa parentesi durante la Grande Guerra.
Iniziò così un instancabile lavoro di ricerca documentaria, per il quale Davidsohn, lontano dalle discussioni e dalle correnti accademiche, seguì il modello positivista della storiografia rankiana, tutta volta a stabilire con metodico puntiglio “i fatti come si sono effettivamente svolti”. L’intento sistematico dell’opera è evidente dalla sua impostazione, che non si limita ai secoli medievali ma prende avvio dalle più remote testimonianze dell’antichità romana; Davidsohn concluse la sua ricostruzione con l’anno 1330, ritenendo da un lato che i primi decenni del ‘300 avessero segnato un momento di apogeo ineguagliato nella storia politica cittadina, dall’altro che l’incontenibile abbondanza della documentazione per i decenni successivi non consentisse uno studio altrettanto complessivo. Lo studio per la redazione della Storia diede luogo non soltanto ai volumi di ricostruzione narrativa, ma anche ai quattro ponderosi volumi delle Forschungen (Ricerche), mai tradotti in italiano ma tutt’oggi preziosi punti di riferimento per la documentazione fiorentina. Alla ricerca sui documenti lo studioso tedesco si dedicò del resto fino alla morte, che lo colse nel 1937 a Firenze. L’edizione tedesca dell’opera di Davisohn uscì a Berlino tra il 1896 e il 1927: ardua e laboriosa, per l’eccezionale densità del lavoro, fu la traduzione italiana, conclusasi solo con la pubblicazione nel 1968 dell’ultimo degli otto volumi.
Dopo oltre un secolo dalla sua prima pubblicazione, la Storia di Firenze ha visto con l’evolvere della produzione storiografica il superamento di gran parte dei suoi elementi metodologici, ma nella ricchezza e puntualità della ricostruzione mantiene intatto il suo valore di vero e proprio classico della storia fiorentina, tanto da fare definitivamente di Davidsohn un vero e proprio studioso eponimo della storia della città.

Opere
Forschungen zur alteren Geschichte von Florenz, Berlino, Mittler und Sohn, 1896-1908, 4 voll.;
Storia di Firenze, Firenze, Sansoni, 1956-1968;
A questi due lavori fondamentali si aggiungono alcune decine di saggi pubblicati su riviste italiane o tedesche, riguardanti in gran parte singoli episodi e figure di storia e cultura fiorentina; una bibliografia dettagliata è fornita da E. Sestan nell’Introduzione al primo volume della Storia di Firenze. Si veda anche il tomo II del volume citato sotto.

Studi su Robert Davidsohn
W. Fastenrath Vinattieri e M. Ingendaay Rodio (a cura di), Robert Davidsohn (1853-1937). Uno spirito libero tra cronaca e storia. I. Atti della Giornata di studio, II. Gli scritti inediti, III. Catalogo della biblioteca, Firenze, Olschki, 2003;
Alcuni dei saggi compresi nei tre volumi sono disponibili nella pagina web della Biblioteca Comunale di Firenze presso la quale è depositata la biblioteca di Davidsohn,
[07/10] :  http://www.comune.firenze.it/comune/biblioteche/davidsohn/dav00.htm.