Lapo Niccolini dei Sirigatti
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Lapo Niccolini dei Sirigatti nacque a Firenze nel 1356.
Appartiene alla categoria degli uomini di affari animati da spirito “borghese”, disceso da una famiglia di mercanti antica in Firenze che già dal sec. XIII era stata bacino di uomini per l’esecutivo (il suo antenato Bonavia di Lucchese era stato tra gli Anziani del Comune nel  1253 e nel 1255). Figlio di Bartolomea Bagnesi e Giovanni Niccolini, il padre, uomo in vista nella classe politica fiorentina era stato chiamato più volte per i Tre Maggiori. Lo stesso Lapo può vantare un fiorente cursus honorum: dei Buonuomini nel 1398, nel 1404 e nel 1429; Gonfaloniere di Compagnia nel 1391 e nel 1403; priore nel 1389 e nel 1428, Gonfaloniere di Giustizia  per ben cinque volte tra il 1401 e il 1425.
Nel 1401 fu tra coloro che persuasero Roberto di Baviera a prendere posizione accanto a Firenze contro il Visconti. Nel 1405 entrò da vincitore nella Pisa conquistata dalle truppe fiorentine a fianco di Gino Capponi e durante il gonfalonierato di Giustizia del bimestre maggio giugno 1421 concluse con Genova l’acquisto di Livorno.
Chiamato più volte in carica presso Podesterie e  Vicariati del territorio fiorentino, inviato come ambasciatore , morì il 24 dicembre 1430 in servizio come vicario di Vico Pisano e venne seppellito nella tomba di famiglia (“degli antichi”) nel Monastero francescano di Santa Croce.
Dal matrimonio con Ermellina di messer Zanobi di Giovanni da Mezola sposata nel 1384  Lapo ebbe 7 figli cui se ne aggiunsero altri 6 avuti dal secondo matrimonio con Caterina Melanesi.
Il figlio Giovanni partecipò della Balìa che richiamò Cosimo il vecchio dall’esilio: dopo il 1434 la  famiglia già residente a Firenze da più generazioni, e di antica fedeltà guelfa si mantenne grazie all’appoggio dei Medici.
Lapo Niccolini dei Sirigatti fu membro dell’oligarchia e mercante della Lana, appartenente alla  potente corporazione che Villani addita come una delle responsabili della prosperità economica della città.
Residente in via del Palagio possedette numerose abitazioni e botteghe da lana in città oltre che terre e poderi nella campagna circostante. Gli immobili acquistati si collocano preferibilmente nei pressi di quelli già posseduti o ereditati secondo una tendenza all’investimento e alla ricomposizione del patrimonio in un unico blocco assai diffusa presso i fiorentini del ‘400.
Il suo Libro degli affari Proprii di casa di Lapo di Giovanni Niccolini de Sirigatti interessa gli anni compresi tra il 1379 al 1427: si tratta del tipico quaderno di ricordanze di uso privato caratteristico dell’ambiente mercantile fiorentino in cui l’autore annotava i fatti principali relativi alla vita commerciale e familiare (transazioni commerciali, nascite, matrimoni, decessi, estrazione alle cariche pubbliche, ecc.).

Opere
L’edizione critica e commentata del libro è a cura di Ch. Bec e risale al 1969:
Il Libro degli affari proprii di casa di Lapo di Giovanni Niccolini de Sirigatti, a cura di Ch. Bec, Ecole Pratique des Hautes Etudes Paris SEVPEN, 1969.

Studi su Lapo Niccolini dei Sirigatti
G.Niccolini Da Camugliano, Libri di ricordanze dei Piccolini, «Rivista delle biblioteche e degli archivi», II (1924), 2, pp.88-91;
G.Niccolini Da Camugliano, A Medieval Florentine, His Family and His Possessions, «The American Historical Review», 31(1925), 1, pp. 1-19;
G.Niccolini Da Camugliano, The chronichles of a Florentine Family, London, Cape, 1953;
L. Passerini, Genealogia e storia della famiglia Piccolini, Firenze, 1870;
Ch. Bec, Les marchands ecrivains – Affaires et humanisme à Florence (1375- 1434), Paris, Mouton et co., 1967.