Marco Parenti
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Nato a Firenze nel 1421. La sua famiglia attraverso l’attività nell’arte della seta si era conquistata una discreta posizione economica, aveva acquisito possessi in città e nel contado e aveva incrementato le sue possibilità di una attività politica (il padre di Marco in tarda età era stato Priore). L’ascesa sociale fu rafforzata dalle nozze di Marco stesso con Caterina Strozzi. Con tale matrimonio Marco fu coinvolto nei tentativi di far rientrare a Firenze i fratelli della moglie che erano stati posti al confino insieme al padre nel 1434; in particolare Matteo strinse un legame di amicizia con il cognato Filippo Strozzi che in virtù della sua fortuna finanziaria aveva assunto una posizione di prestigio alla corte napoletana. Grazie all’influenza e ai rapporti degli Strozzi, Marco poté frequentare il vertice della classe politica fiorentina, ma nello stesso tempo tale legame doveva precludergli di fatto i principali incarichi di governo. Marco ricoprì infatti principalmente cariche negli uffici estrinseci: capitano, camarlingo, ufficiale all’interno di organi cittadini delle città soggette e podestà in alcuni centri del contado; nel 1454, al tempo della pace di Lodi, Marco fu comunque uno dei Priori. Nel 1466 il bando di confino contro gli Strozzi veniva fatto cadere, in parte grazie anche all’attività di mediazione e pressione sull’élite politica condotta da Marco Parenti. L’attività storiografica di Marco, di forte impianto politico, con molta probabilità dovette prendere avvio poco prima del 1480 più o meno in contemporanea con l’attività storiografica del figlio Piero ed entrambe sono da collegarsi al dissolversi di ogni speranza su un mutamento o rivolgimento che potesse arrestare l’ascesa medicea. Morì a Firenze nel 1497.
I Ricordi storici di Marco Parenti coprono soltanto gli anni dal 1464 al 1467. La sua delusione per la situazione politica che si andava costituendo lo porta a cogliere in quegli anni, dopo la morte di Cosimo il Vecchio, un intrecciarsi di eventi e situazioni interne ed esterne a Firenze che si configurano come una possibilità perduta e una speranza delusa. Nella narrazione particolare attenzione è data all’alternare la situazione della politica interna con quanto avveniva a Milano o Venezia, proprio per sottolineare meglio il peso del legame fra Medici e Sforza. Oltre a memorie ed appunto personali frutto della sua esperienza diretta nel suo lavoro storico, il Parenti utilizza i Commentarii di Neri di Gino Capponi e il volgarizzamento di Jacopo Bracciolini della Historia fiorentina di Poggio Bracciolini.

Opere
Un’edizione critica recente dell’opera, con ampia introduzione che la colloca nel contesto politico e storiografico è stata curata da Manuela Doni Garfagnini:
Marco Parenti, Ricordi storici 1464-1467, a cura di M. Doni Garfagnini , Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2001.

Studi su Marco Parenti
Oltre a tale volume con la sua Introduzione (pp. 3-50), come saggi di riferimento per la figura di Marco Parenti sono da segnalare:
M. Phillips, The Memoir of Marco Parenti. A Life in Medici Florence, Princeton, 1987; 
e l’introduzione all’edizione dell’opera storiografica del figlio Piero:
A. Matucci, Introduzione in Id. (a cura di), Piero di Marco Parenti, Storia fiorentina, 1476-78, 1492-96, Firenze, 1994, pp. VII-XLVI.