I fiorentini all’estero ed il catasto del 1427: frodi, elusioni, ipercorrettismi
«Annali di Storia di Firenze», VI (2011), pp. 37-64.

Il saggio si propone di indagare l’incidenza delle attività economiche promosse dai cittadini fiorentini residenti all’estero sulla dichiarazione fiscale presentata
al catasto del 1427. La ricerca è stata circoscritta ai fiorentini domiciliati sulle coste dell’Adriatico, attingendo alla documentazione conservata negli archivi
di Venezia e Dubrovnik. L’analisi delle «portate» viene quindi affrontata attraverso l’esame dei seguenti punti: a) autodichiarazione di possesso di diritti e/o beni in una città straniera; b) beni immobili; c) bilancio dell’attività commerciale
o artigianale; d) obbligazioni (creditori e debitori); e) composizione del nucleo familiare. In conclusione, è stato possibile notare come il rispetto della trasparenza patrimoniale richiesta dal catasto fosse maggiore in quei cittadini
che avevano un interesse politico e sociale nel mantenere un buon rapporto con le istituzioni della madrepatria.


The Florentines abroad and the Catasto of 1427: Frauds Tax Avoidances and Hypercorrectives

The essay investigates the impact of the economic activities pursued by Florentine citizens who lived abroad on the fiscal evaluation resultant from the «Catasto» of 1427. The research focuses particularly on Florentines that were living at the time on the coast of the Adriatic sea, using the documentation preserved in the archives of Venice and Dubrovnik. The analysis of their tax returns is then considered through an examination of the following points: a) their self-declaration of the possession of rights or goods in a foreign country; b) their immovable goods; c) the profitability of their commercial or artisanal activity; d) their obligations (creditors
and debtors); e) the composition of their family units. By way of conclusion, it became clear that those citizens who had a vested interest in maintaining close political and social ties with the institutions of their homeland were more conscientious in declaring the full extent of their patrimony in their catasto returns.


Francesco Bettarini si è laureato in storia nel 2005 presso l’Università degli Studi di Firenze con la tesi Il notariato pratese all’ombra di Firenze (1351-1429). Nella stessa Università, in cotutela con l’Università di Paris-Sorbonne IV, ha conseguito il dottorato di ricerca discutendo la tesi Dalle congiure agli affari. Ser Benedetto degli Schieri da Prato (1382-1430) notaio-mercante in Ragusa. Diplomato presso la Scuola di Archivistica, Diplomatica e Paleografia dell’Archivio
di Stato di Firenze, è stato borsista presso la Regione Toscana, presso la Fondazione Giorgio Cini e dipendente con contratto a progetto del Centro di Studi sul Classicismo.


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