13 marzo 1446: Antonino Pierozzi consacrato arcivescovo

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di Maria Pia Paoli (Scuola Normale Superiore)

[Le parole evidenziate nel testo rinviano a link esterni elencati in fondo alla pagina]

 

Il 9 gennaio 1446 Antonino Pierozzi, domenicano e priore del convento di San Marco di Firenze, fu nominato arcivescovo dal papa Eugenio IV, il veneziano Gabriele Condulmer.

 

Busto di Sant'Antonino Pierozzi nella casa natale di Via dello Studio

Da poco tempo, per volere del papa Martino V, la diocesi di Firenze era divenuta sede metropolitana ed i suoi vescovi elevati ad arcivescovi. Il predecessore di Antonino Pierozzi era stato un veneto, il padovano Bartolomeo Zabarella, uomo colto e spesso impegnato in missioni diplomatiche e altrettanto spesso assente da Firenze. In viaggio verso Roma, dove lo attendeva la berretta cardinalizia, Zabarella morì nei dintorni di Siena ai primi di agosto del 1445. I fiorentini non si afflissero molto di questa scomparsa e cominciarono subito a pensare al successore, che si sperava fosse finalmente un loro concittadino. La nomina del nuovo arcivescovo fu avocata dal papa, mentre della sede vacante si occuparono, come di consueto, le famiglie fiorentine che tradizionalmente amministravano la diocesi in assenza del pastore: i Visdomini, gli Aliotti, i Della Tosa. Il cognome Visdomini deriva proprio dalla carica ricoperta, ovvero quella di vice domini.

 

 

 

Domenico Cresti detto il Passignano,Traslazione del corpo di Sant’Antonino, 1589. Firenze, Basilica di San Marco, Cappella Salviati

La Signoria di Firenze, vale a dire il collegio di governo nel quale primeggiava allora la figura di Cosimo de’ Medici il Vecchio, detto pater patriae, si mosse subito per favorire la nomina di un prelato gradito, e in un primo tempo si fece il nome di Donato de’ Medici, l’allora vescovo di Pistoia. Cosimo, tuttavia, per prudenza politica non si limitò ad avanzare solo questa candidatura, tanto che dalla Signoria furono spedite in tutto ben 15 lettere. I destinatari delle missive erano il Papa e il collegio dei cardinali, ai quali furono raccomandati cinque personaggi, tra cui Andrea Fiocchi canonico della chiesa metropolitana fiorentina e segretario di Eugenio IV. Nel complesso gioco diplomatico emerse alla fine, e inaspettatamente, la figura del frate domenicano Antonino Pierozzi che, seppur legato ai Medici (Cosimo aveva una propria cella nel convento di san Marco, dove aveva favorito la realizzazione delle celebre biblioteca), non era una loro creatura politica.

 

 

 

Giovanni Martino Spanzotti,Elemosina di Sant'Antonino Pierozzi, 1523. Torino, Chiesa di San Domenico

La tradizione – ora smentita dagli storici ma all’epoca diffusa dal primo biografo di Antonino, Francesco Dante da Castiglione, e poi da Giorgio Vasari nella Vita del pittore noto come Beato Angelico, il domenicano fra’ Giovanni da Fiesole – vuole che fosse l’Angelico a consigliare Eugenio IV a nominare il Pierozzi come arcivescovo in virtù della sua dottrina e del suo ascetismo, tutte doti che avrebbero poi portato alla sua canonizzazione nel 1523. Altre testimonianze coeve, tra cui la Vita di Antonino scritta da Vespasiano da Bisticci ma anche alcuni sermoni del frate stesso, danno invece conto con puntualità della riluttanza del neo eletto ad assumere la dignità episcopale, tanto che tentò perfino di fuggire per mare verso la Sardegna mentre si trovava a Napoli a visitare i conventi dell’ordine. Convinto alla fine da parenti e da accoliti ad accettare il ruolo di pastore, Antonino fu consacrato arcivescovo nella chiesa di san Domenico di Fiesole il 13 marzo 1446 e governò la diocesi fiorentina fino al giorno della sua morte, il 2 maggio 1459. La sua azione pastorale si distinse per un’accurata e severa amministrazione della diocesi, ma soprattutto per l’attenzione posta nella creazione di confraternite di fanciulli o di assistenza ai poveri come nel caso dell’istituzione dei Buoni uomini di san Martino, il cui compito era quello di venire incontro ai cosiddetti “poveri vergognosi”, ovvero a chi, nonostante la nobiltà dei natali, era incorso in gravi problemi economici.

 

 

Letture di approfondimento:

  • C.C. Calzolai, Frate Antonino Pierozzi dei domenicani arcivescovo di Firenze, Roma, Presbyterium, 1961.
  • Antonino Pierozzi OP (1389-1459). La figura e l’opera di un santo arcivescovo nell’Europa del XV secolo, a cura di Maria Pia Paoli in corso di stampa in “Memorie domenicane”, 43 (2012).

Elenco dei link in ordine di citazione (il loro funzionamento è stato verificato il 13 marzo 2012):


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