9 maggio 1953: muore a Firenze Laura Cantoni Orvieto

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di Caterina Del Vivo (Firenze)

[Le parole evidenziate nel testo rinviano a link esterni elencati in fondo alla pagina]

 

Al momento della scomparsa Laura Cantoni Orvieto aveva lasciato soltanto da pochi anni l’attività di scrittrice per ragazzi; nonostante il dramma delle leggi razziali e delle persecuzioni la sua fantasia e la voglia di “raccontare storie” si erano infatti riproposte nel dopoguerra in forma più che mai vivace e attiva. Così pochi mesi dopo la Liberazione, radunati scrittori e illustratori, aveva fondato “La settimana dei ragazzi”, periodico diretto dall’1 aprile 1945 al 16 novembre 1947: storie illustrate e giochi per bambini, ma anche spazi aperti alla collaborazione e alle opinioni dei giovani lettori, biografie di uomini illustri, vicende della guerra appena conclusa.

 

Laura Orvieto con i figli Leonfrancesco a Annalia presso alcune case coloniche della zona di via Bolognese, primavera 1904 (Gabinetto G.P. Vieusseux, Archivio Contemporaneo Alessandro Bonsanti, Fondo Orvieto,su gentile concessione)

Laura, nata a Milano il 7 marzo 1936, era figlia di Achille Cantoni, appassionato di antiquariato e d’arte orientale, di famiglia ebrea originaria di Viadana (Mantova), trasferitosi in gioventù a Milano. Nell’autobiografica Storia di Angiolo e Laura, pubblicata postuma, la scrittrice si descrive come una biondina minuta dall’aria tranquilla, romantica ma dotata di fermissima volontà e un po’ ribelle. La passione per i libri e la fantasia la portavano a calarsi nelle vicende delle sue letture; così, dopo aver conosciuto Dickens, si era riproposta di essere utile ai bambini meno fortunati e di collaborare con la maestra Rosa Errera (1864-1946) nei doposcuola Scuola e famiglia, sorti a Milano per aiutare i figli dei lavoratori. Ma i genitori la ostacolavano; così Laura si consolava narrando ai molti cuginetti storie che riproponevano, in termini semplici e diretti, la rielaborazione di antiche leggende. Anche le future opere manterranno questo carattere di oralità narrativa, inserendo in una cornice quotidiana, rappresentata dalla madre e dai piccoli Leo e Lia, storie tratte dalla mitologia e dalle tradizioni popolari o letterarie.

 

Gli interessi di Laura tuttavia non sarebbero approdati alla scrittura se, con il matrimonio nel 1899 con Angiolo Orvieto, di famiglia ebrea fiorentina, non si fosse trasferita da Milano a Firenze, entrando in contatto con il mondo della rivista “Il Marzocco”. La conoscenza della letteratura e della lingua inglese le permetteranno di collaborare alla rubrica dei Marginalia, brevi riassunti dei più interessanti articoli usciti su riviste straniere o specialistiche. Porta la data del 1909 il suo primo volume destinato all’infanzia, Leo e Lia. Storia di due bimbi italiani con una governante inglese, pubblicato con lo pseudonimo Mrs. El. Leo e Lia, ristampato nel 1929, ma con il taglio di due capitoli per soddisfare le richieste editoriali e lo spirito del periodo. Il libro già presenta una delle costanti della scrittrice: l’elemento educativo proposto con una narrazione piacevole e coinvolgente.

Laura Orvieto davanti alla facciata del 'Poggiolino', 1910-13? (Gabinetto G.P. Vieusseux, Archivio Contemporaneo Alessandro Bonsanti, Fondo Orvieto,su gentile concessione)

Due anni dopo prendono avvio le Storie del Mondo, concepite come collana dedicata alle tradizioni e mitologie delle varie culture; di fatto i testi pubblicati avranno per oggetto la mitologia classica e la storia di Roma. Il primo volume, Storie della storia del mondo. Greche e barbare (1911), l’opera più nota e diffusa della scrittrice, sarà tradotto in moltissime lingue e ancora oggi è ristampato con successo. Con Principesse bambini e bestie (1914) torna ad avere il sopravvento la cornice del quotidiano; seguiranno nel tempo Il Natale di Roma (1928), e La forza di Roma (1933) che, sulla scia dell’interesse del periodo per la storia romana, si impongono con facilità come testi parascolastici. All’ispirazione classica si collegano anche le Storie di bambini molto antichi (1937), di cui le leggi razziali resero impossibile la distribuzione.

Amica di Eleonora Duse e soprattutto di Amelia Pincherle Rosselli, che spesso si recava con i figli alla villa “Il Poggiolino”, presso via Bolognese, dove gli Orvieto avevano scelto di abitare, Laura si dedica negli anni a molte attività benefiche e culturali. Attiva nel Lyceum fiorentino, durante la Prima guerra mondiale sarà ispettrice delle infermiere Samaritane. Un’esperienza che la solleciterà a cimentarsi nel genere biografico, ispirandole Florence Nightingale. Io sono la tua serva, tu sei il mio signore (1920), dedicato alla famosa infermiera britannica; la riflessione sul conflitto le suggerirà invece Beppe racconta la guerra (1925).

L’amarezza e l’angoscia seguite all’emarginazione razziale sollecitano Laura a scrivere l’autobiografica Storia di Angiolo e Laura, dove al tono novellistico della prima parte fa seguito la cupa drammaticità delle ultime pagine. Resterà inedito, vivente l’autrice, anche il Viaggio meraviglioso di Gianni nel paese delle parole, scritto nel 1930, che affronta in termini fiabeschi il ruolo formativo e creativo del linguaggio ed era anch’esso destinato alla collana delle Storie della storia del mondo. Laura trascorse i mesi più duri delle persecuzioni nascosta con Angiolo nel ricovero dei Cappuccini di S. Carlo, presso Borgo S. Lorenzo. Le sue carte si conservano oggi nell’Archivio Orvieto, dove restano anche centinaia di bozzetti destinati alle tavole de “La Settimana dei ragazzi”, firmati da illustratori già noti o destinati a diventarlo. Prende il suo nome anche un importante premio letterario per l’infanzia.

 

Letture di approfondimento:

  • F.B. [Flavia Bacchetti] Cantoni Laura in Orvieto, in Dizionario biografico delle donne lombarde, a cura di R. Farina, Baldini e Castaldi, 1995, pp. 259-260.
  • Profili di donne. Dai fondi dell’Archivio Contemporaneo del Gabinetto G.P. Vieusseux, a cura di L. Melosi, Roma, Edizioni di storia e letteratura 2001, pp. 107-114;
  • C. Del Vivo, «La storia del mondo è fatta di tante storie»: mondo classico e tradizione ebraica nella narrativa di Laura Orvieto, “Antologia Vieusseux” n. 43, 2008, pp. 5-34;
  • C. Del Vivo, Educare narrando “Storie”: miti classici, tradizione ebraica, echi del Novecento nella letteratura per ragazzi di Laura Orvieto, in Madri sociali. percorsi de genere tra educazione, politica e filantropia, a cura di A. Cagnolati, Roma, Anicia, 2011, pp. 153-182.

Elenco dei link in ordine di citazione (il loro funzionamento è stato verificato il 9 maggio 2012):


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