Popolo e regimi politici a Firenze nella prima metà del Duecento
«Annali di Storia di Firenze», I (2006), pp. 37-81.

Tra la fine del XII secolo e l’avvio del successivo, Firenze fu interessata dal passaggio dal regime consolare a quello podestarile. Contemporaneamente cominciarono ad affacciarsi nella vita pubblica nuovi soggetti, di origine generalmente modesta ma affermatisi più o meno rapidamente nella società fiorentina grazie alla ricchezza, frutto di floride attività mercantili, creditizie e manifatturiere, e all’esercizio di attività liberali, che rivendicavano per sé il diritto di partecipare al governo. Il movimento popolare faceva così la sua comparsa nella storia fiorentina. Esso, attraverso le Arti in un primo momento, affiancate poi da organizzazioni di carattere territoriale, riuscì a conquistare sempre più spazi nella vita politica contrapponendo la propria visione della res publica a quella difesa dalla milizia, il gruppo che aveva in mano le redini del potere in città. Sostenitore di un modello di vita politica e sociale nel quale aveva la preminenza l’autorità pubblica e la milizia non godeva, invece, della padronanza delle armi e della legge, in cui più equa fosse la ripartizione dei carichi fiscali e più retta la gestione delle finanze e dei beni comunali, il Popolo riuscì infine ad imporre la propria supremazia politica nel 1250.


“Popolo” and political regimes in Florence during the fi rst half of the XIII century

Between the end of the XII century and the beginning of the next, Florence underwent a change of regime from the consular to the "podestarile". New social groups began showing an interest in public life. Some were people of humble origins which quickly established themselves as a result of prosperous mercantile, banking and manufacturing activities, but also of liberal activities - claiming their right to participate in government. This was the People's movement's first appearance in Florentine history. Through the Arti, and later through territorially based organisations, this movement gained increasing influence in political life: its ideas about the res publica were in sharp contrast with those of the milizia, the ruling group of the time. The People in the Arti believed in a social and political model in which the public was the ultimate authority, and where taxes, as well as the management of public goods and finances, were levied in a more impartial manner. The People finally achieved political supremacy in 1250.


Silvia Diacciati si è laureata presso l’Università di Firenze, dove è attualmente dottoranda di ricerca in Storia medievale. Si occupa della storia politico-istituzionale fiorentina del XIII secolo, con particolare attenzione alle vicende del movimento popolare e delle famiglie che ne facevano parte.


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