Elio Conti
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Nato a Pedaso (Ascoli) nel 1925, si trasferì molto presto a Firenze con la famiglia. Intraprese inizialmente studi magistrali e cominciò a lavorare come maestro elementare, ma ben presto decise di ritornare agli studi, e iscrittosi alla Facoltà di Lettere si laureò in Storia moderna nel 1949, sotto la guida di C. Morandi, con una tesi sulle origini del socialismo a Firenze. Diventato poco dopo assistente volontario di Salvemini, dal 1950 volse definitivamente i suoi interessi alla storia medievale, mantenendo però un’attezione peculiare alle strutture della società, che erano state alla base dei suoi studi per la tesi di laurea. Concepì quindi un colossale progetto di ricerca, che avrebbe dovuto mostrare le basi socio-economiche della storia fiorentina del tardo medioevo e dei secoli successivi, come premessa imprescindibile dei caratteri fondamentali dell’Italia moderna. Fonte essenziale di questa ricerca fu il Catasto fiorentino del 1427 insieme ai suoi precedenti trecenteschi, analizzando i quali Conti raccolse una mole immensa di schede e spogli documentari. Assunto dall’Archivio di Stato di Lucca nel 1956, venne comandato all’Istituto Storico Italiano per il Medioevo dal 1958, finchè nel 1963 ottenne la cattedra di storia presso la Facoltà di Magistero a Firenze. Assistente di E. Sestan, fu poi docente a Trieste e infine di nuovo a Firenze dal 1967. Gli anni ’60 furono probabilmente il suo periodo più fecondo, con la pubblicazione dei volumi della ricerca sui catasti agrari dello stato fiorentino dal tardo medioevo all’Ottocento. Dallo studio delle fonti fiscali trasse quindi la convinzione che le rilevazioni catastali dovessero essere integrate da testi narrativi e memoriali che ne rivelassero ambiguità e incoerenza, e sulla base di questa convinzione intraprese lo studio e l’edizione dei Ricordi Fiscali di Matteo Palmieri, e più tardi delle Consulte della Repubblica Fiorentina. Rifiutò invece di collaborare con David Herlihy alla grande impresa di rilevazione statistica sul Catasto, in parte per perplessità metodologiche, in parte per una naturale disposizione al lavoro solitario. Afflitto da gravi problemi di salute, e in particolare da una emicrania cronica che gli impedì a lungo di studiare, profuse sempre un impegno instancabile nell’attività didattica: i seminari che Conti organizzò con i laureandi dalla fine degli anni ’60 ai primi anni ’80 furono una fucina di studi documentari e una scuola fondamentale per un’intera generazione di futuri studiosi. Morto prematuramente nell’aprile 1986, lasciò una messe eccezionale di schede, rassegne fotografiche e studi preparatori sulle campagne fiorentine, per la cui valorizzazione alcuni allievi e colleghi hanno costituito nel 2001 l’Associazione di studi storici Elio Conti.

Opere
Le origini del socialismo a Firenze (1860-1880), Roma, 1950;
La formazione della struttura agraria moderna nel contado fiorentino. I. Le campagne nell’età precomunale, III (2). Monografie e tavole statistiche (secoli 15-19), Roma, Istituto storico italiano per il Medio Evo, 1965;
I catasti agrari della Repubblica fiorentina e il catasto particellare toscano: secoli 14-19, Roma, Istituto storico italiano per il Medio Evo, 1966;
Le consulte e pratiche della Repubblica fiorentina nel Quattrocento: 1. 1401: cancellierato di Coluccio Salutati, Pisa, Giardini, 1981(edito a cura di un seminario guidato da Elio Conti); 
Matteo Palmieri, Ricordi Fiscali (1427-1474), a cura di E. Conti , Roma, Istituto storico italiano per il Medio Evo, 1983;
L’imposta diretta a Firenze nel Quattrocento: 1427-1494, Roma, Istituto storico italiano per il Medio Evo, 1984. 

Studi su Elio Conti
Nel dicembre 1992 l’Istituto Storico Italiano e l’Università di Firenze organizzarono un convegno per commemorare Conti e riflettere sui temi della sua opera storiografica. Gli atti del convegno, con molti ricordi di allievi e l’edizione di documenti sui suoi studi, si leggono in:
R. Ninci (a cura di),  La società fiorentina nel basso medioevo. Per Elio Conti, Roma, ISIME, 1995.