Gli affari di messer Palla Strozzi (e di suo padre Nofri). Imprenditoria e mecenatismo nella Firenze del primo Rinascimento
«Annali di Storia di Firenze», IV (2009), pp. 7-88.

Il saggio si propone di far luce sulle vicende economico-patrimoniali di messer Palla di Nofri Strozzi (Firenze 1372-Padova 1462), personaggio di spicco della Firenze del primo Rinascimento, sia come uomo politico ingiustamente travolto dalla purga medicea scatenata nel 1434 contro gli oppositori di Cosimo il Vecchio, sia come letterato, collezionista di codici librari, promotore degli studia humanitatis e committente di opere d’arte. Al centro di una frammentata serie di indagini da parte di storici dell’arte, della cultura e della politica, Palla Strozzi ha suscitato invece scarsa attenzione da parte degli storici dell’economia, nonostante un particolare non secondario: al catasto fiorentino del 1427 risultava essere il cittadino più ricco, ma dopo nemmeno cinque anni era già così oberato dai debiti da non riuscire più a pagare le tasse al fisco fiorentino. La vicenda di messer Palla, messa a confronto con quella del padre Nofri, infaticabile uomo d’affari capace di ammassare una gigantesca fortuna (poi parzialmente dissipata dal figlio), è analizzata nei dettagli grazie alla ricchissima serie archivistica delle carte strozziane: in particolare tramite lo spoglio di numerosi libri di conti intestati ad aziende e patrimoni di famiglia.Il confronto tra le differenti attitudini dei due personaggi fa emergere in tutta la sua originalità la figura di messer Palla: uomo coltissimo ma anche elitario, eppure dotato di un alto senso dello stato, capace di mostrare verso il denaro un’inclinazione che lo avvicina più all’aristocratico rentier dell’ancien régime e/o al raffinato signore padano del pieno rinascimento, piuttosto che al mondo dei grandi «mercatanti» che lo aveva generato.


The dealings of Messer Palla Strozzi (and his father Nofri). Enterprise and Patronage in Early Renaissance Florence

This essay attempts to shed light on the economic and asset-related affairs of Palla di Nofri Strozzi (Florence 1372-Padua 1462), a leading figure in early Renaissance Florence, both as a politician unjustly swept away by the Medici purge triggered in 1434 against those opposing Cosimo the Elder, and as a man of letters, collector of codices, promoter of studia humanitatis and commissioner of artwork. Although already the subject of fragmented discussion by art, cultural, and political historians, Palla Strozzi has raised little interest from economics historians, despite a detail of no small importance: while the Florentine land register of 1427 recorded him as the city’s richest citizen, not even five years later he was so saddled with debts that he couldn’t even pay his taxes to the taxation authority. The fortunes of Messer Palla – compared with that of his father Nofri, a tireless businessman capable of amassing enormous riches (which were then partially dissipated by his son) – is analyzed in detail, thanks to the enormous archival wealth of Strozzi’s papers, and in particular by sifting through the numerous account books kept by the family’s businesses and holdings. Comparison between the two personalities’ differing aptitudes casts light on the figure of Messer Palla in all his originality: a highly cultured but elitist man, yet one endowed with a high sense of state, capable of showing an attitude towards money that brings him closer to the aristocratic rentier of the ancien régime and/or to the refined lord in the Po Valley in the High Renaissance, than to the world of the great merchant guilds that had created him.


Sergio Tognetti ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia presso l’Università degli Studi di Perugia nel 1999 ed è stato fellow di Villa I Tatti (The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies) nel 2000-2001. Redattore della rivista «Archivio storico italiano», dal 2006 è professore associato di Storia medievale presso l’Università di Cagliari. Si è occupato di storia del
commercio, della banca e delle manifatture nella Toscana dei secoli XIV-XVI, con una particolare attenzione per le vicende delle grandi dinastie imprenditoriali che hanno contribuito a far prosperare l’economia della regione nell’età basso medievale e rinascimentale. Tra le sue pubblicazioni principali: Il banco Cambini. Affari e mercati di una compagnia mercantile-bancaria nella Firenze del XV secolo, Firenze 1999; Un’industria di lusso al servizio del grande commercio. Il mercato dei drappi serici e della seta nella Firenze del Quattrocento, Firenze 2002; Da Figline a Firenze. Ascesa economica e politica della famiglia Serristori (secoli XIV-XVI), Firenze 2003; con P. Meli, Il principe e il mercante nella Toscana del Quattrocento. Il Magnifico Signore di Piombino Jacopo III Appiani e le aziende Maschiani di Pisa, con un saggio di L. Fabbri, Firenze 2006.


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