Le peculiarità del cattolicesimo liberale fra eredità passate e novità ottocentesche
«Annali di Storia di Firenze», VIII (2013), pp. 247-284

Il contributo riprende il tema del cattolicesimo liberale fiorentino di primo Ottocento, ‘relativizzando’ e integrando alcuni schemi interpretativi, a partire dall’idea di una sua derivazione prevalentemente settecentesca e inscritta nella
storia religiosa toscana. Discutendo il rapporto fra persistenza e discontinuità, il saggio si confronta con questa seconda dimensione, nella convinzione che essa sia stata meno sottolineata rispetto alla prima. Rispetto a studi passati (Spini e Pitocco) e utilizzando come cartina di tornasole il ruolo svolto dagli anni Venti dal ginevrino Vieusseux in qualità di rilevante mediatore culturale fra la dimensione europea e le figure del cattolicesimo liberale, a partire da Lambruschini, si tenta di arricchire il quadro dei contatti con uomini e correnti impegnati su scala continentale in una riforma religiosa. Il contributo opera un bilancio degli esiti storici e delle sopravvivenze di questa ricca esperienza di religiosità riformatrice.


The Experience of the Florentine Liberal Catholicism: Historical Traditions and Nineteenth-Century Influences

This essay investigates the vast theme of Florentine liberal Catholicism in the first half of the nineteenth-century, endeavouring to complete and to reconsider some prevalent interpretative frames; in spite of a historiography that has often stressed the influence of the eighteenth-century innovations and of the Tuscan religious tradition on the main liberal Catholics’ intellectual formation, this article focuses instead on the influence of nineteenth-century ideas on them. Starting from the old research by Giorgio Spini and Francesco Pitocco and analyzing the role played by Geneva merchant Vieusseux, the main goal is to enrich the framework of the contacts between the Florentine context and personalities and trains of thought involved in the themes of the religious reform on a continent-wide basis. In its final section, the essay attempts to take stock of the historical results and legacy of this rich reforming experience.


Marco Manfredi è docente a contratto di Storia contemporanea presso l’Università di Pisa. È stato collaboratore del Centro Romantico del Gabinetto G.P. Vieusseux di Firenze e ha pubblicato saggi sulla storia della religiosità e della Chiesa in Toscana e sulla cultura italiana nell’età della Restaurazione. Tra le sue pubblicazioni più recenti: La ricezione di Sismondi nella cultura italiana della Restaurazione, in F. Sofia (a cura di), Sismondi e la nuova Italia (Firenze 2012); Note per una biografia intellettuale: Pellegrino Rossi nella cultura del suo tempo, in M. Finelli (a cura di), Pellegrino Rossi giurista, economista e uomo politico 1787-1848 (Soveria Mannelli 2011); Liturgie del potere e liturgie della Chiesa. Vecchi e nuovi rituali nella Toscana napoleonica, in C. D’Elia (a cura di), Stato e Chiesa nel Mezzogiorno napoleonico (Napoli 2011).


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