Romolo Caggese
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Nato nel 1881 in un piccolo centro del foggiano, iniziò gli studi liceali a Foggia, per poi trasferirsi a Firenze nel 1900 grazie ad una borsa di studio presso l’Istituto di Studi Superiori. Nell’ambiente fiorentino conobbe le personalità decisive per la sua formazione intellettuale: Pasquale Villari, con il quale si laureò in Storia medievale nel 1904, e Gaetano Salvemini, che Caggese conobbe per un breve periodo ma che indubbiamente influenzò la sua impostazione sociologica della storia, affiancata ad una appassionata militanza nel movimento socialista. Dopo le prime ricerche su Prato e Siena, pubblicò tra 1907 e 1909 il suo primo importante lavoro, dedicato al rapporto tra città e campagna nel medioevo italiano; fondato sui presupposti del materialismo storico e su una vasta ricerca documentario, il saggio seguiva da una parte la storia della dominazione cittadina sulle campagne, dall’altra la nascita delle associazioni comunali nel mondo rurale, incentrando la sua lettura su contrapposizioni radicali tra il mondo feudale delle campagne e quello della borghesia urbana. L’opera ebbe accoglienza problematica, e ricevette soprattutto le severe critiche di Gioacchino Volpe per la debolezza documentaria e interpretativa. Ottenuta la libera docenza in storia moderna all’Università di Pavia nel 1907, Caggese attese a lungo l’inserimento nei quadri accademici. Negli anni a cavallo della guerra, alternando la ricerca all’attività pubblicistica nei quotidiani e riviste socialiste, si dedicò prevalentemente agli studi fiorentini: oltre all’edizione degli statuti cittadini del 1322-25, che sollevò non poche critiche, per il criterio piuttosto sbrigativo con il quale Caggese si liberò dai complessi problemi critici del testo, portò a termine un’ambiziosa storia di Firenze dalle origini fino ai primi dell’Ottocento, nella quale tuttavia concentrò l’attenzione sui secoli XII-XIV, cuore di quella conquista del contado e di quella costruzione dello stato democratico che già erano stati al centro delle sue prime ricerche. Dal 1919 fu docente all’università di Pisa, e nei primi anni ’20 consumò la sua evoluzione ideologica: passato dal fronte socialista riformista attraverso posizioni radical-massoniche, quindi a sostegno dell’antifascismo monarchico-liberale di Croce, dal 1925 aderì infine al fascismo, iniziando nel contempo la collaborazione all’Enciclopedia Italiana di Gentile. Tuttavia, pur avendo ottenuto nel 1926 la cattedra che era stata di Volpe all’Università di Milano, non trovò nel regime molte occasioni di promozione culturale, trovandosi al contrario in una posizione di progressiva marginalizzazione. Morì a Milano nel 1938.

Opere
Classi e comuni rurali nel Medio Evo italiano. Saggio di storia economica e giuridica, Firenze, 1907-1909;
Firenze dalla decadenza di Roma al Risorgimento d’Italia, Firenze, Bemporad, 1912-1921, 3 voll.;
Gli statuti della Repubblica fiorentina, Firenze, 1910-1921. Nuova edizione a cura di G. Pinto, F. Salvestrini, A. Zorzi, Firenze, Olschki, 1999;
Roberto d’Angiò e i suoi tempi , Firenze, 1922-1930, 2 voll.

Studi su Romolo Caggese
M. Simonetti, voce Caggese, Romolo in Dizionario biografico degli italiani, XVI, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1973, pp. 282-287;
Una valutazione dell’opera fiorentina di Caggese con ampia bibliografia critica si trova in:
F. Salvestrini, Per un commento alle edizioni di Romolo Caggese. I codici statutari, il trattamento dei testi, la critica (introduzione all’edizione de Gli statuti… sopra citata), pp. IX-LII.