Isidoro Del Lungo
Di:

Nato nel 1841 a Montevarchi, compì la sua prima formazione a Cortona e Castiglion fiorentino; studiò poi all’Università di Pisa laureandosi in Giurisprudenza nel 1860.
Fin dalla prima giovinezza manifestò una spiccata disposizione per le lettere e specialmente per la poesia, che gli meritò l’apprezzamento di Giosuè Carducci; di Carducci, col quale intrattenne un denso e lunghissimo rapporto epistolare, divenne amico fin dagli anni universitari, subendone profondamente l’influsso intellettuale. Dopo la laurea insegnò materie letterarie al liceo di Faenza, passando poi a Casale Monferrato, Siena, Pistoia e Firenze; già nel 1863 aveva tuttavia iniziato la collaborazione all’Archivio storico italiano di Viesseux, che avrebbe continuato con una lunga serie di contributi fino alla morte. Nel 1868 divenne accademico della Crusca, e dal 1875 abbandonò definitivamente l’insegnamento per dedicarsi al lavoro per la quinta edizione del Vocabolario. Da allora in poi la sua attività si svolse prevalentemente presso l’Accademia, di cui divenne arciconsolo nel 1914. Fu presidente della Società dantesca Italiana, membro dei Lincei, collaboratore della Nuova Antologia e di molte altre riviste e istituzioni culturali.
Nel 1906 divenne senatore del Regno; di orientamento cattolico-moderato, fu acceso fautore dell’intervento nella prima guerra, e durante le trattative di Versailles criticò duramente la politica di Giolitti sostenendo l’italianità dell’Istria e della Dalmazia. Morì a Firenze il 4 maggio 1927.
Sebbene la sua opera interessi qui principalmente per il versante storico, la formazione e gli interessi di Del Lungo furono orientati principalmente alla poesia: fu autore egli stesso di opere poetiche e soprattutto di numerosi saggi critici sui grandi autori italiani, curando anche un’antologia scolastica di Prose e poesie scelte in ogni secolo della letteratura italiana (Firenze 1861). Alla poesia riconobbe d’altra parte l’alta missione storica e morale di formare la coscienza nazionale del popolo. La critica letteraria fu intesa da Del Lungo secondo i principi della ‘scuola storica’, quindi essenzialmente come studio rigoroso e attenta ricostruzione storica dei contesti socio-politici degli autori. A questo orientamento fondamentalmente positivistico rimase fedele anche con l’avanzare della nuova critica idealistica, che ne rese antiquati i metodi, ma rispetto alla quale fu sempre impenetrabile, anche a motivo di una sua collocazione piuttosto marginale rispetto ai luoghi della cultura universitaria.
L’attenzione allo studio del contesto storico della poesia lo portò ad imponenti studi di scavo documentario in cui dispiegò una ineguagliata acribia. Esemplare per tutta l’esperienza intellettuale di Del Lungo il suo studio di Dante, che egli intese come sublime traduttore di una realtà politica e sociale: gli studi danteschi gli diedero occasione per amplissime ricerche sulla storia di Firenze tra XIII e XIV secolo, alla quale dedicò gran parte delle sue opere storiche. Come ideale introduzione alla lettura di Dante si interessò a Dino Compagni e alla sua Cronica, della quale volle difendere l’autenticità contro le tesi di P. Scheffer Boichorst (1874). Tutti i suoi saggi di storia fiorentina sono improntati a un’erudizione vastissima e alla ricostruzione puntigliosa delle vicende politiche e degli ambienti sociali, non di rado assai faticosa ma animata da una forte partecipazione alle glorie del libero comune cittadino.
Vastissima la sua produzione di conferenziere, nella quale riversò non soltanto un’oratoria fluente e appassionata, ma anche una profondissima convinzione nella funzione pedagogica e morale degli studi storici e letterari.

Opere
Si selezionano qui le opere maggiori di Del Lungo, escludendo i saggi di ambito strettamente letterario, le numerosissime pubblicazioni di conferenze e gli articoli su riviste:
La Cronica fiorentina di Dino Compagni, delle cose occorrenti ne’ tempi suoi, riveduta sopra i manoscritti e commentata, Milano, 1870-2 (seconda edizione riveduta col titolo La Cronaca di Dino Compagni, Città di Castello, 1913-14);
Dino Compagni e la sua Cronica, Firenze, Le Monnier, 1879-80, 3 voll. (parzialmente riedito in Storia esterna, vicende, avventure di un piccol libro de’ tempi di Dante, Milano-Napoli, 1917-8);
Dante ne’ tempi di Dante, Bologna, Zanichelli, 1888;
Florentia. Uomini e cose del Quattrocento, Firenze, Barbera, 1897;
Dal secolo e dal poema di Dante. Altri ritratti e studi, Bologna 1898;
Da Bonifazio VIII ad Arrigo VII. Pagine di storia fiorentina per la vita di Dante, Milano, Hoepli, 1899 (ristampato col titolo I Bianchi e i Neri. Pagine di storia fiorentina per la vita di Dante, Milano, Hoepli, 1921);
La donna fiorentina del buon tempo antico, Firenze, Bemporad, 1906;
Patria Italiana, Bologna, Zanichelli, 1912 (ed. orig. Bologna, 1909);
La Cronica domestica di messer Donato Velluti scritta fra il 1367 e il 1370, a cura di I. Del Lungo e G. Volpi, Firenze, 1914;
Dante. Prolusioni alle tre cantiche, Firenze, 1921;
Per la lingua d’Italia un vecchio accademico della Crusca, Bologna, 1923 (raccolta di studi per il Vocabolario);
Epistolari:
Epistolario fra Giosuè Carducci e Isidoro Del Lungo, a cura di A. Del Lungo, Firenze, Le Monnier, 1938;
Carteggio di C. Guasti, V: Carteggi con Isidoro Del Lungo, lettere scelte, Firenze, Oschki, 1977.

Studi su Isidoro Del Lungo
A. Gigli e C. Mazzi, L’opera letteraria e civile di Isidoro Del Lungo, Firenze, 1922;
A. Piromalli, Isidoro Del Lungo, in G.Grana (a cura di), Letteratura Italiana. I Critici. Per la storia della filologia e della critica moderna in Italia, Milano, Marzorati, 1969, pp. 415-437;
G. Mazzoni, Del Lungo Oratore, in Letteratura Italiana cit., pp. 437-442 (alle pp. 441-2 riporta una utile bibliografia su e di Del Lungo);
L. Strappini, voce Del Lungo, Isidoro in Dizionario biografico degli italiani, XXXVIII, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1990, pp. 96-100;
B. Moretti, Isidoro Del Lungo uomo e studioso, in S. Magherini (a cura di), Isidoro del Lungo. Documenti e immagini, Catologo della Mostra per il settantesimo della morte di Isidoro Del Lungo, Montevarchi, 12/12/1998- 12/1/1999, Firenze, Studio editoriale fiorentino, 1998, pp.13-44.