Niccolò Rodolico
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Nacque a Trapani nel 1873, figlio di un patriota arruolatosi nelle file dell’esercito garibaldino. Ebbe la sua prima formazione nella sua città natale, e fu compagno di liceo di Giovanni Gentile. Animato da generosi entusiasmi risorgimentali e da una giovanile passione letteraria, si trasferì non ancora ventenne a Bologna per studiare con G. Carducci. Fu lo stesso Carducci tuttavia che orientò i suoi studi piuttosto all’ambito storico, per il quale ebbe come primo maestro P.C. Falletti Fossati, autore di un fortunato studio sul Tumulto dei Ciompi. Risale a prima della conclusione degli studi universitari il suo primo saggio storico, sui Siciliani allo studio di Bologna nel Medioevo, pubblicato nel 1895. Appena laureato cominciò a lavorare come docente di liceo, prima in Sicilia e poi a Firenze: nella città in cui avrebbe trascorso gran parte dei suoi anni conobbe Salvemini, dal quale lo dividevano ispirazioni ideali e orientamenti politici, ma col quale sarebbe stato legato da una sincera amicizia. L’ambiente fiorentino a cavallo dei due secoli, segnato sul piano accademico dal magistero nobilmente positivistico di R. Villari, conosceva un fecondo rimodellarsi degli interessi di studio, sempre più orientati agli aspetti economico-sociali e al ruolo delle classi subalterne nei processi storici, sotto l’influsso dei profondi cambiamenti dell’Italia del tempo e del diffondersi del materialismo storico. Rodolico, cattolico fervente ma non particolarmente coinvolto nella riflessione sociologica della scuola cristiano sociale di G. Toniolo, restò sempre lontano anche dal materialismo e in generale dal marxismo come dottrina, ma manifestò un’attenzione spiccatissima per le vicende del popolo fiorentino, ricostruite con viva partecipazione e umana comprensione. Al primo saggio di quest’ambito, Il popolo minuto del 1898, fece seguito una serie di studi ulteriori che segnarono tutta l’esperienza storiografica di Rodolico. Dal 1908 volse i suoi interessi alla storia moderna, dedicandosi allo studio di questioni religiose nel XVII e XVIII, oltre che ad una imponente ricostruzione e interpretazione della controversa figura storica di Carlo Alberto di Savoia: non vennero meno tuttavia i suoi interessi fiorentini, in particolare per il lunghissimo ed esemplare lavoro di studio ed edizione della cronaca trecentesca di Marchionne di Coppo Stefani, inizato nel 1903. Nonostante la mole degli studi, non percorse una vera e propria carriera accademica, alternando l’insegnamento scolastico ad incarichi universitari, a Messina e anche a Firenze per la libera docenza di paleografia e diplomatica; la sua ispirazione pedagogica, retaggio di un percezione ancora risorgimentale dello studio della storia come formazione del cittadino, lo condusse a scrivere compendi e manuali scolastici, usati a lungo nell’insegnamento della storia negli istituti superiori del dopoguerra.
Fu dal 1935 fino alla morte direttore dell’Archivio storico italiano, del quale riuscì a far proseguire la pubblicazione negli anni difficili delle persecuzioni razziali (la rivista era pubblicata dall’editore di origine ebraica L.S. Olschki) e della guerra. Come presidente della Deputazione di Storia Patria per la Toscana curò la pubblicazione delle Fonti sulle corporazioni medievali (dal 1940) e delle Fonti sui comuni rurali toscani (dal 1961). La sua vecchiaia fu prodigiosamente operosa: oltre a mantenere gli incarichi fiorentini, pubblicò nel 1954 una fortunata Storia degli italiani, nella quale espresse la sua passione per la storia del popolo prima che dei protagonisti politici. Morì a Firenze, quasi centenario, nel 1969.

Opere
Storia d’Italia:
Dal comune alla signoria: saggio sul governo di Taddeo Pepoli in Bologna, Bologna, Zanichelli, 1898;
Gli amici e i tempi di Scipione dei Ricci: saggio sul giansenismo italiano, Firenze, Le Monnier, 1920;
Il popolo agli inizi del Risorgimento nell’Italia meridionale, 1798-1801, Firenze, 1925;
Carlo Alberto, Firenze, Le Monnier, 1931, 1937, 1943, 3 voll.;
Storia degli italiani, Firenze, Sansoni, 1954;
Saggi di storia medievale e moderna, Firenze, Le Monnier, 1963.
Storia di Firenze:
Il popolo minuto. Note di storia fiorentina (1343-1378), Bologna, Zanichelli, 1898;
La democrazia fiorentina nel suo tramonto (1378-1382), Bologna, Zanichelli, 1905;
Marchionne di Coppo Stefani, Cronaca fiorentina,  a cura di N. Rodolico, in Rerum Italicarum Scriptores, nuova serie, XXX/1, Città di Castello, 1903-1913;
I Ciompi. Una pagina di storia del proletariato operaio, Firenze, Sansoni, 1945;
Stato e Chiesa in Toscana durante la reggenza lorenese, Firenze, Le Monnier, 1910.

Studi su Niccolò Rodolico
E. Sestan, Niccolò Rodolico storico e Il ‘populismo cristiano’ di Rodolico, in Id., Scritti vari, vol. III, Storiografia dell’Otto e Novecento, a cura di G. Pinto, Firenze, Le Lettere, 1991, pp. 361-385;
N. Rodolico, La mia giornata di lavoro. Note bio-bibliografiche, «Archivio storico italiano», CXXVI (1968), pp. 5-21 (una breve autobiografia a pochi mesi dalla morte).