Donato Giannotti
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 Nacque a Firenze il 27 novembre 1492 da una famiglia di popolani di modeste disponibilità economiche. Allievo di Marcello Virgilio Adriani e di Francesco Cattani da Diacceto, Giannotti crebbe nella Firenze della prima restaurazione medicea (1512-27). Dopo i primi studi, ebbe modo di frequentare le riunioni degli Orti Oricellari, dove incontrò alcuni dei più noti storici e scrittori politici dell’epoca, come Filippo de’ Nerli, Iacopo Nardi e Niccolò Machiavelli. Fu dunque ben presto a contatto con un ambiente intellettuale ricco di pensatori di diversa tendenza politica, tutti però fortemente interessati alla riflessione sulla recente storia cittadina. Lettore allo Studio di Pisa tra il 1520 e il 1525, nelle discipline della retorica, della poetica e delle lettere greche, Giannotti si inserì ben presto nel mondo della politica, e, durante un suo duplice soggiorno in Veneto tra il ’26 e il ’27, avviò quindi una riflessione sulla costituzione di Venezia, redigendo il Libro della repubblica de’ Viniziani. Dopo la rinascita della Repubblica a Firenze (1527-30), ottenne il prestigioso incarico di segretario della Cancelleria dei Dieci – un posto che fu già di Niccolò Machiavelli negli anni tra il 1498 e il 1512 –, dal quale ebbe modo di partecipare alla difesa della città durante l’assedio del ’30 che si concluse col ritorno dei Medici in città. Come il suo autorevole predecessore, anche Giannotti trasse dal servizio negli uffici della Repubblica un serbatoio di esperienze, che gli furono utili in quegli anni per arricchire il suo ragionamento politico di una grande concretezza. Proprio queste competenze saranno alla base degli scritti di quegli anni, quali il Discorso sopra il fermare il governo di Firenze e il Discorso di armare la città di Firenze; ma quella esigenza di concretezza rispetto alle cose della politica sarà soprattutto alla base del successivo trattato Della repubblica fiorentina: l’opera, scritta tra gli anni 1531-38 durante il confino a cui fu destinato (fino al 1536) dai Medici alla caduta della Repubblica, rielabora anche i temi affrontati nei testi precedenti, integrandoli e sistemandoli in un discorso politico ampio e di notevole spessore. In questo periodo, tra l’altro, si cimentò anche nella scrittura di commedie (Il vecchio amoroso). Graziato da un’amnistia, quindi, Giannotti da convinto sostenitore delle idee repubblicane, preferì per coerenza di percorrere la strada di un esilio volontario dalla Firenze medicea, scegliendo di stabilirsi a Roma tra gli anni 1539 e 1562 al servizio prima del cardinale Niccolò Ridolfi e quindi del cardinale Francesco di Tournon (ma li seguì in numerose missioni diplomatiche in Francia e a Venezia). Infine, dopo un soggiorno a Padova si ritirò definitivamente a Roma, dove morì nel 1573.
Imperniato sullo studio parallelo dell’opera politica di Aristotele, della Roma repubblicana, delle istituzioni di Venezia e della storia della Firenze repubblicana, il pensiero politico di Giannotti presenta molte analogie con quello di Niccolò Machiavelli. Giannotti insiste su temi quali la necessità di armare i cittadini per farne i difensori della patria, che erano stati tipici del Segretario fiorentino. Repubblicano, egli fu d’altronde uno degli ultimi esponenti di quella generazione di storici e politici fiorentini che videro e ragionarono sulla crisi dei loro tempi: una crisi che scaturì nel tramonto delle libertà repubblicane di Firenze da una parte e nella fine dell’indipendenza italiana dall’altra. Da Machiavelli, tuttavia, Giannotti si distanzia quando sceglie di propugnare la soluzione di governo misto della Repubblica di Venezia, un modello invece criticato dal Segretario fiorentino, che gli preferiva il più dinamico e aperto prototipo classico della Roma repubblicana. La tendenza a non costruire più la propria dottrina politica imperniandola sull’esempio della storia antica e sui fondamenti della teoria del potere, bensì a fondarla sulla ricerca empirica degli strumenti costituzionali più corretti nella realtà politica del tempo, è d’altronde il motivo di maggiore differenza dell’opera di Giannotti rispetto a quella di Machiavelli. Il criterio dell’efficacia pratica però non consente all’autore di sfuggire a volte al pericolo dell’astrazione dal contesto storico, evidente soprattutto quando dimostra di non tener conto dell’ormai consolidato potere mediceo a Firenze. Il favore di Giannotti per una costituzione mista di tipo veneziano, integrata da soluzioni tradizionali fiorentine come quella del gonfaloniere e saldamente fondata sul reciproco controllo delle magistrature, prefigura comunque un modello costituzionale che raggiungerà il pieno sviluppo solo nei secoli successivi con Montesquieu.

Opere
Opere politiche e letterarie, collazionate sui manoscritti e annotate da F. L. Polidori, precedute da un discorso di A. Vannucci, Firenze, Le Monnier, 1850, 2 voll.;
Lettere a Piero Vettori, pubblicate sopra gli originali del British Museum da R. Ridolfi e C. Roth, con un saggio a cura di R. Ridolfi, Firenze, Vallecchi, 1932;
Epistolae, in R. Starn, Donato Giannotti and his Epistolae, Biblioteca Universitaria Alessandrina, Rome, ms. 107, Genève, Libraire Droz, 1968;
F. Diaz (a cura di), Opere politiche, Milano, Marzorati,1974 (edizione condotta sul testo polidoriano del 1850);
G. Silvano (a cura di), Republica fiorentina, Genève, Librairie Droz, 1990 (a critical edition and introduction).

Studi su Donato Giannotti
G. Sanesi, La vita e le opere di Donato Giannotti, Pistoia, Bracali, 1899;
R. Ridolfi, Sommario della vita di Donato Giannotti, in Id., Opuscoli di storia letteraria e di erudizione. Savonarola, Machiavelli, Guicciardini, Giannotti, Firenze, Bibliopolis, 1942;
R. Von Albertini, Firenze dalla repubblica al principato. Storia e coscienza politica, Torino, Einaudi, 1970 (capitolo su Giannotti);
R. Starn, «Ante Machiavel»: Machiavelli and Giannotti, in M. P. Gilmore (ed. by), Studies on Machiavelli, Firenze, Sansoni, 1972;
G. Bisaccia, La «Repubblica fiorentina» di Donato Giannotti, Firenze, Olschki, 1978;
G. Cadoni, L’utopia repubblicana di Donato Giannotti, Milano, Giuffrè, 1978;
G. Cadoni, L’autocritica di Donato Giannotti, in Id., Crisi della mediazione politica nel pensiero di N. Machiavelli, F. Guicciardini, D. Giannotti, Roma, Jouvence, 1994;
S. Marconi, voce Giannotti, Donato in Dizionario biografico degli italiani, LIV, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 2000;
A. Tafuro, Donato Giannotti. Dalla Repubblica di Venezia alla Repubblica di Firenze. Studio costituzionale, esperienza amministrativa, progetto politico, Napoli, Libreria Dante & Descartes, 2007.