Leonardo Bruni
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Così come altri umanisti delle prime generazioni – il suo venerato maestro Salutati, l’amico Carlo Marsuppini – fu un fiorentino d’adozione: nacque infatti ad Arezzo nel 1370, e ottenne la cittadinanza della città gigliata solo nel 1416, in compenso per i suoi meriti politici e letterari, pur restando celebre negli ambienti umanistici come Leonardo Aretino.
Si trasferì piuttosto giovane a Firenze nel 1395: qui studiò diritto, ma soprattutto entrò nel circolo culturale del Cancelliere della Repubblica, Coluccio Salutati, del quale fu con Poggio Bracciolini il più amato discepolo, sebbene col tempo le sue posizioni ideologiche lo allontanassero dal tradizionalismo del maestro. Con la guida del dotto bizantino Emanuele Crisolora apprese il greco e iniziò negli ultimi anni del secolo una serie di traduzioni di testi classici più o meno noti, tra cui l’importantissimo Fedone platonico: umanista già affermato, acquistò grande prestigio tra i fiorentini anche grazie alla Laudatio florentine urbis del 1404, un panegirico della città – ispirato a modelli greci ma molto addentro alla contemporaneità politica – che compose per esaltare le istituzioni di Firenze e il suo governo, allora appena uscito dal grande conflitto con Giangaleazzo Visconti e in procinto di lanciarsi alla conquista di Pisa. Dal 1405, forte dell’esperienza letteraria accumulata, fu scrittore della Segreteria Apostolica a Roma, dopo rimase a lungo, salvo una breve parentesi in cui tenne la Cancelleria fiorentina tra 1410 e 1411. Tornato definitivamente a Firenze nel 1415, si dedicò alla stesura di una storia della città, e fu di nuovo Cancelliere, nel ruolo che era stato di Salutati, a partire dal 1427. Nonostante la forte compromissione politica con il regime albizzesco, che il suo ruolo istituzionale comportava, Bruni riuscì a superare senza conseguenze negative l’avvento al potere dei Medici nel 1434, probabilmente anche grazie ai solidi legami con il papato ed Eugenio IV, valido alleato di Cosimo: mantenne quindi la carica di Cancelliere e la sua fama di umanista patriota per eccellenza, fino alla morte che lo colse nel 1444.
La produzione letteraria di Bruni – fine scrittore ciceroniano, traduttore dal greco, innovatore a volte estremo nelle teorie estetiche e nella cultura filosofica – va molto oltre il suo contributo alla storia di Firenze. I suoi dodici libri di storia del popolo fiorentino sono tuttavia un’opera fondamentale, soprattutto per la sua originalità fortissima rispetto alla tradizione delle cronache cittadine di Villani e dei suoi continuatori trecenteschi: scritta e pensata secondo lo stile e i canoni della storiografia latina, la storia del Bruni abbandona sia la forma volgare e l’ispirazione mercantile degli scrittori precedenti, sia ogni legame con una narrazione enciclopedica e universalistica, limitando il proprio interesse alle vicende politico istituzionali testimoniate dai documenti pubblici. Una storia ‘ufficiale’ della città, narrata come celebrazione delle conquiste e della grandezza del potere di Firenze, a loro volta fondate sui valori della tradizione repubblicana che lo stesso Bruni aveva esaltato nella Laudatio.

Opere
Opere letterarie e politiche, a cura di P. Viti, Torino, UTET, 1996 (con traduzione a fronte);
Historiarum florentini populi libri XII e Rerum suo tempore gestarum commentarium, a cura di E. Santini, C. Di Pietro, in Rerum Italicarum Scriptores, II, Città di Castello, vol. XIX/2-3, 1914-1926;
History of the florentine people, I-II, ed. and trans. by J. Hankins, Cambridge Mass.- London, Harvard University Press – I Tatti Renaissance library, 2001-2004  (testo critico latino con traduzione inglese a fronte);
J. Rossi, Historia fiorentina, Venezia, 1476  (versione volgarizzata da Donato Acciaioli nel 1473), ristampa anastatica in L. Bruni, P. Bracciolini, Storie fiorentine, Arezzo, Biblioteca della città di Arezzo, 1984 (presentazione di E. Garin);
Laudatio florentine urbis, a cura di S.U. Baldassarri, Firenze, Sismel-Edizioni del Galluzzo, 2000.

Studi su Leonardo Bruni
C. Vasoli, voce Bruni, Leonardo in Dizionario biografico degli italiani, XIV, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1972, pp. 618-633;
P. Viti (a cura di), Leonardo Bruni cancelliere della repubblica di Firenze, Atti del convegno (Firenze, 27-29 ottobre 1987), Firenze, Olschki, 1990;
P. Viti, Leonardo Bruni e Firenze. Studi sulle lettere pubbliche e private, Roma, Bulzoni, 1992;
R. G. Witt, Sulle tracce degli antichi. Padova, Firenze e le origini dell’umanesimo, Roma, Donzelli, 2005, pp. 401-453, (ed. orig. Leiden, 2000).